Ogni traguardo da raggiungere ha dietro di se tante rinunce e tanti sacrifici.
Ho il vizio di riguardare sempre le vecchie foto, e questo ha degli effetti un poco deleteri. Come se non bastasse anche Facebook ci si mette a ricordarmi come fossi due, tre, cinque anni fa!! La mie uniche domande sono: “ma dove è finita quella ragazza”? Come faccio a ritornare ad essere ciò che ero?
Le risposte sono solo una serie di giustificazioni, per nascondere la testa sotto la sabbia.
Da quando mi sono ammalata, ho cominciato a prendere chili su chili, le medicine hanno su di me questo effetto disastroso. Ma in realtà non ho mai fatto nulla per migliorare questo aspetto o meglio all’inizio si ma poi più andavo a avanti e più anche le forze non erano le stesse, e allora ho continuato in questo infinito loop ignorando ciò che stava succedendo. Ho cominciato a comprare pantaloni larghi e comodi e a guardare la bilancia solo per piangermi addosso. Prima faccio lo struzzo e poi il coccodrillo!
Dove è quella Sabrina di tanti anni fa?
Quella ragazza, era di sicuro più giovane, più energica, ma in fin dei conti sempre una pigrona. Ma essendo giovane e non ancora malata il fisico era, non dico perfetto, non lo sono mai stata, ma diciamo che riuscivo a trovare sempre i vestiti da mettermi.
Quella Sabrina, faceva ginnastica a casa, andava al mare e camminava di più.
Come faccio a ritornare ad essere ciò che ero?
Semplice, togliere la testa da sotto la sabbia, sudare e mettermi in testa che solo così posso ottenere tutti i risultati che desidero.
Si, perché non è impossibile.
Per ritornare ad essere ciò che ero devo smetterla di guardare al passato, dirmi quanto fossi magra e che non tornerò più così. Ma soprattutto smetterla di fare paragoni con le altre persone.
Devo cancellare questa insulsa forma di “invidia” e trasformarla in qualcosa di più costruttivo.
Ogni volta che mi guardo allo specchio, e vedo quei rotolini sulla pancia, è come essere trafitta al cuore. Vorrei smetterla di sentirmi così, e l’unico modo è rimboccarmi le maniche, allacciare le scarpe e muovermi. La camminata di oggi, anche se poca sarà sempre meglio del niente fatto ieri!
Quando anche il corpo non ce la fa
Devo mettermi l’anima in pace, e capire che non sono quella stessa persona di 10 anni fa, non ho più 24 anni, e che ora a causa delle terapie anche fare una rampa di scale mi procura il fiatone.
Devo mettere più costanza rispetto a quanta ne mettessi prima, e imparare una regola fondamentale. Quella in cui non sono mai stata brava. Che non posso avere tutto subito. Ci vuole pazienza e ora più che mai perseveranza!
Come sono brava a dare consigli, sono molto meno brava a seguirli. Cerco scuse assurde ogni volta che devo mettere le scarpe per andare a camminare. C’è troppo caldo, c’è troppo freddo sono sempre sola… Sola, quando anche i muri sanno che sono una super asociale e amo fare le cose da sola! 🙂
Smetterla di pensare a ciò che non sono
Per ritornare ad essere ciò che ero devo pensare a ciò che sarò, e quanto sarò felice ad indossare tutti pantaloni taglia 40 che ho nell’armadio. Devo prendere l’allenamento come fosse un’impegno lavorativo importante a cui non posso mancare. Pensare che il benessere parte anche da una buona dose di attività fisica. Sulla carta sono bravissima ma sul campo ho sempre il vizio di dire “dopo”, “lo faccio tra mezz’ora” e poi alla fine “va beh inizio domani”.
Quindi per ritornare ad essere ciò che ero io mi allenerò ogni giorno. Non c’è altra soluzione.
Oggi pur di non fare ginnastica ho pure scritto un post su come dovrei fare più ginnastica. Non fa una piega!! 😆
Ragazze, in quante vi sentite nei miei panni?
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