La pazienza è la virtù dei forti, dicono…
Buongiorno e buon primo maggio amiche,
ebbene si, è una vita di continue attese… ecco perché il proverbio dice la pazienza è la virtù dei forti.
E’ tanto che non scrivo, ho sempre preferito fare articoli per gli altri, questo è per me stessa, una sorta di sfogo.
Le attese dunque, fanno parte della nostra vita quotidiana. Tutti le odiamo. Attendiamo con impazienza il turno allo sportello della posta, alla cassa del supermercato, e per fortuna gli smartphone ci fanno compagnia e sono nostri alleati. Ci sono attese invece che ti fanno sentire come se avessi una pistola puntata alla testa e aspetti solo che dall’altra parte qualcuno prema il grilletto.
Il riassunto degli ultimi due mesi per me è stato una continua attesa, sorrisi poco sinceri forzati come da un elastico che ti tira le labbra ma non gli occhi. Gli occhi dicono tutto. Quanti di voi per un motivo o per un altro si sentono così in questo momento?
Vita di continue attese… Quando il gioco si fa duro…
…I duri scrivono sul blog! Diciamo che è un modo per parlare senza farlo. Per poter deviare da questa vita di continue attese. Per togliere quella maschera che gli altri ti hanno cucito addosso, quella della persona forte, quella che non si arrende, quella che…. ma basta!
Chi mi conosce, o ha letto le mie pagine, sa che ormai convivo con una malattia da 9 anni. Non sapete quante volte mi dicono “hai una forza… Io al tuo posto non ce la farei”! Ma quando mai!! Ogni persona lotta per la sua sopravvivenza, è un istinto e tutti farebbero ciò che ho fatto io e che continuo a fare.
Una parte di me
sapete come si sente? immaginate un palcoscenico, una persona seduta e un riflettore puntato addosso, tutto attorno il buio. Mi sento come un comico che ha finito le battute, che non sa più far ridere e che spera solamente che lo spettacolo finisca. Per fortuna sempre nel palco, nascosto dal buio c’è chi mi suggerisce le battute e mi da la voglia di continuare lo spettacolo.
Oggi è primo maggio e in questo preciso istante mi sento come in una di quelle vignette che girano su facebook, del tipo: Breve storia triste. “Oggi faccio una scampagnata in bici a raccogliere fiorellini”… PIOVE! Fine della storia!
Scrivere fa bene
difatti mi sento un po’ meglio. Credo che manchino ancora pochi giorni al risultato dell’esame istologico, e solo allora saprò come mi dovrò comportare e cosa dovrò affrontare nei mesi a venire. Non mi resta che avere pazienza in questa vita di continue attese. Ora torno alle mie faccende.
un abbraccio
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